Capranica, Viterbo

mercoledì 19 agosto 2009

   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

Capranica -

Cava, scava e ricava...

Tuscia avvelenata!

 

                                   

 

                                   

 

 

 

di Doriana Goracci

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Presidio davanti al Tribunale di Viterbo "In nome del popolo

inquinato"

(Foto © Doriana Goracci)

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Nella foto che riporto, si vedono tre,

leggi bene, 3 persone che tengono uno

striscione di Legambiente, con su

scritto "In nome del popolo inquinato".

 

Era novembre del 2008.

 

 

L'inizio, così diceva la cronaca, del PIÙ

GRANDE PROCESSO MAI CELEBRATO

NELLA NOSTRA REGIONE CONTRO LE

ECOMAFIE.

 

PRESIDIO DAVANTI ALLA PROCURA.

   

 

                                   

 

                             

 

                                   

 

                         

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Adesso vi racconto com'è finita, non perché sono

un'inviata di un qualche giornale ma perché ci vivo e

risiedo vicina a una di quelle Cave, a Capranica,

dove "forse qualcuno penserà che, visto il silenzio

che circonda la vicenda dei rifiuti tossici illegalmente

stoccati nella cava sita in località Prospero-

Camporotondo, ormai sia tutto risolto".

 

Ed inizio, cercando di non farla troppo lunga, dalla

fine di questo luglio, in piena estate 2009:

so che l'attenzione ha tempi molto brevi e per altri

Corpi di Reato…

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

"Bene, il Comitato Cittadino per la Tutela

dell'Ambiente e della Salute Pubblica, costituitosi nel

2005 in seguito alla ben nota vicenda, sente il dovere

di riassumere la situazione affinché ogni cittadino sia

consapevole dello stato dei lavori per la messa in

sicurezza dell'area.

 

 

A tutt'oggi nessun lavoro è stato eseguito sul sito

per impedire che acqua e vento facciano espandere

l'inquinamento ben oltre la zona delimitata.

 

La Regione Lazio stanziò subito un finanziamento di

98.000 euro a cui si aggiunse un ulteriore

finanziamento di 115.846 euro con l'obbligo da parte

del Comune di Capranica di stipulare il contratto

definitivo per l'inizio lavori per la messa in sicurezza

entro la data del 31 Dicembre 2008, pena la perdita

del finanziamento.

 

 

Tra tavoli tecnici e conferenze dei servizi della

Provincia, incontri in Regione, ricorsi (persi) al TAR

dei proprietari della cava-discarica, il Comitato

Cittadino è stato sempre presente per sollecitare la

messa in sicurezza a tutela della salute pubblica,

messa in sicurezza, ricordiamo, decretata nel

Dicembre 2005 dal Magistrato preposto alle indagini.

 

Nonostante i fondi stanziati dalla Regione Lazio non

si è arrivati ad una celere soluzione per vari motivi:

sottovalutazione del rischio, incompetenza di

qualche personaggio preposto alle pratiche che ha

messo più volte a rischio la perdita dei fondi

regionali, un certo buonismo che non guasta mai,

manovre per sostenere che in fondo il sito può

essere anche non inquinato, basta cambiare la legge

di riferimento (un po' come per l'arsenico nell'acqua

che diventa potabile per deroga ai limiti designati

dalla UE ).

 

 

Dei fondi stanziati, circa 214.000 euro, ben 153.846

sono stati spesi per consulenze, progetti, analisi

(unico lavoro sui materiali inquinanti è stato quello

compiuto dall'ENEA) per cui rimangono circa 60.000

euro per fare una copertura del sito a risparmio (telo

più sottile che costa di meno e si rompe prima,

assenza di canalette di scolo delle acque cosicché

quando il telo sarà carico di acqua piovana

l'inquinamento si estenderà nella zona circostante

l'area inquinata).

 

Tali sono le motivazioni, insieme al non rispetto dei

tempi e dei costi iniziali, per cui la ditta appaltatrice

dei lavori ha chiesto la rescissione del contratto.

 

Siamo in attesa della convocazione di un tavolo

tecnico richiesto alla Provincia in data 10 Luglio per

chiarire in maniera definitiva i tempi dei lavori.

 

 

Negli altri siti inquinati, Castel S. Elia e Cinelli,

oggetto dello stesso procedimento giudiziario, i

lavori di messa in sicurezza e di bonifica sono iniziati

da tempo;

solo a Capranica ancora non si fa niente di concreto

pur avendo speso oltre 150.000 euro.

 

Il Comitato Cittadino teme che questa storia non avrà

mai fine e che i quattro soldi rimasti saranno

nuovamente spesi per progetti e progettini a

beneficio dei vari esperti e si chiede perché il

rispetto della salute dei 6.529 abitanti di Capranica,

sancito dal Magistrato nel 2005 con l'ordine di 'messa

in sicurezza d'EMERGENZA' non sia stato osservato

con sollecitudine.

 

 

Tornerà l'autunno, torneranno le piogge, aumenterà il

pericolo di percolamenti delle sostanze inquinanti

nelle falde acquifere.

 

Che nessuno dica 'io non lo sapevo'".

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

Uno Notizie Capranica

 

La politica del Palazzo, non si limitò timidamente a

fare capolino come raccontò in un esauriente

articolo su Carta, Walter Mancini.

 

L'Ombra tossica sulla Tuscia, aprì un ombrello

vastissimo e trasversale proprio di quelle Famiglie

Locali e DOC, nella stessa misura in cui gli Stranieri

- Forestieri cercavano di difendere la Salute, già

perché da queste parti, regna il silenzio omertoso su

Certi Fattacci che se possono fa':

Stampa, autorità, cittadini pro lavoro, turismo,

sviluppo economico, ricerca, innovazione… quasi

tutti assenti, giustificati per carità.

 

 

Mentre una stupenda propaganda sulla Raccolta

Differenziata e sui Voli, tanto del Papa e del Papi che

arrivano il 6 settembre a Viterbo e dell'Aeroporto e

della Torre di 30 metri per la Santa, di questo i Media

sono prodighi di dettagli.

 

Ce la siamo già scordata quell'Immagine dell'Italia

che galleggiava su You Tube e i Telegiornali

Nazionali, con i vari Napolitano, Bassolino e

Compagnia bella?

 

 

Forse è solo una forma di infantile invidia quella che

mi muove a scrivere per l'ennesima volta, su cave,

discariche, mafia e rifiuti e rassegnazione compunta,

dal momento che leggo nella vicina Vetralla:

"AL VIA I LAVORI DI BONIFICA DELL'EX CAVA IN

LOCALITÀ CINELLI", 24 luglio 2009.

 

Ho aspettato un bel po' di giorni, per leggere

altrettante entusiaste dichiarazioni del Sindaco, del

Consiglio Comunale, del Comitato Cittadino, delle

Associazioni ambientaliste e volontaristiche del mio

amato paese… non è arrivato nulla, se non che

possono essere persi anche quegli ultimi 60.000

risibili euro.

 

 

Non parlo poi dell'attenzione che non può più

davvero riservarmi, a distanza di un anno,

l'Assessore all'Ambiente della Provincia, Tolmino

Piazzai.

 

Non ci resta che stare tutti contenti qui a Capranica,

per l'Isola Ecologica, dove smaltire i rifiuti

ingombranti, erba, rami, foglie e tutti gli scarti

vegetali, insieme a tanta Democrazia Partecipata, che

domanda, sollecita… un successo pubblico gli

appuntamenti della Provincia di Viterbo:

"Al momento sono questi, ma ce ne sono altri, i

progetti su cui i cittadini hanno concentrato la loro

attenzione".

 

 

Rimangono i ricavi di queste cave dove non si scava

più ma la Legge ci protegge e tutela…

 

Concludo come feci in passato e senza punti

interrogativi:

"Oggi sono i mafiosi che devono scendere in piazza

per far sapere che la mafia non esiste", parola di

Giancarlo Caselli.