Bracciano e dintorni, Roma

venerd́ 7 agosto 2009

   

 

                                   

 

                                   

 

 

 

"Agosto - disabile mio

non ti conosco":

in una lettera ufficiale tutto

il rammarico di chi si sente

abbandonato dai Servizi

Sociali

 

                                   

 

                                   

 

 

 

di Iris Novello

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Una manifestazione organizzata dall'AAIS - Associazione Assistenza

Integrazione Sociale

(Foto © Iris Novello)

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

Al centro di tutte le azioni che

riguardano i Servizi Sociali dovrebbero

esserci le persone considerate nella

loro dignità umana, nel contesto delle

relazioni familiari, sociali e culturali in

cui vivono e nei loro bisogni.

   

 

                                   

 

                             

 

                                   

 

                         

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Non sempre la politica riesce a porre in primo piano

la formazione dell'uomo solidale, ma si basa

esclusivamente sulle risorse disponibili, rendendo

automatico un sistema che di fatto svalorizza sempre

più il capitale umano.

 

La carenza assistenziale subita dai portatori di

handicap soprattutto nel mese di agosto è un

esempio di come il modello attuale dall'Accordo di

Programma del Distretto F 3 (rappresentato dal

Comitato Istituzionale e composto dagli Assessori ai

Servizi Sociali dei Comuni di Bracciano, capofila,

Trevignano, Anguillara Sabazia, Manziana, Canale

Monterano, dall'Assessore alle Politiche Sociali della

Provincia di Roma e dai rappresentanti della ASL RM

F), sia indirizzato ad offrire un servizio non basato

sulle effettive necessità, ma imbastito sulla

disponibilità finanziaria.

 

 

La lettera inviata il 30 luglio all'Assessore ai Servizi

Sociali di Bracciano, e per conoscenza ai Sindaci,

Assessori e Operatori che fanno parte dell'Accordo

di Programma, dai genitori dei ragazzi che

frequentano il Centro Diurno Formativo per

Diversamente Abili gestito dall'Associazione per

l'Assistenza e l'Integrazione Sociale (AAIS), non ha

ancora avuto risposta.

 

Di seguito ne riportiamo integralmente il contenuto.

   

 

                                   

 

                                   

 

                                   

 

 

"Si domanda alle SS.VV. per quale motivo i buoni

mensili erogati per supportare l'assistenza e

l'integrazione dei disabili del territorio siano stati

previsti solo per undici mesi all'anno, lasciando ai

disabili e alle loro famiglie un mese scoperto di aiuto

economico e pertanto l'impossibilità di frequentare il

Centro o di poter usufruire di un altro servizio e

lasciando sulle spalle di noi genitori tutto il peso

della situazione.

 

Ad oggi il mese scoperto è quello di Agosto:

di tale decisione, peraltro, è giunta ai firmatari della

presente soltanto una comunicazione orale indiretta.

 

 

Proprio il mese di Agosto risulta senza copertura

economica quando avremmo voluto organizzare

vacanze estive per i nostri figli disabili.

 

 

Noi genitori siamo a conoscenza che esiste una

Delibera Regionale, la n. 501 del 10 aprile 2001, che

disciplina l'organizzazione dei soggiorni estivi per i

soggetti con disabilità fisica, psichica, sensoriale o

mista.

 

Certo, l'Assessorato avrebbe dovuto interessarsi per

tempo, lavorarci con impegno per arrivare al mese di

Agosto con la soluzione già pronta.

 

 

Non soltanto non lo ha fatto, ma l'Assessore non ha

mai voluto ricevere i genitori che andavano da lei per

esporle i loro problemi e non ha mai nemmeno

risposto alle lettere private delle famiglie che le

chiedevano aiuto.

 

Si è limitata ad erogare dei miseri buoni per soli 11

mesi e poi ci ha lasciato da soli con tutti i problemi

che la realtà di avere un figlio handicappato

comporta.

 

 

Quando è diventata Assessore aveva assicurato alle

famiglie un continuo rapporto personale con la

promessa di confrontarci di continuo.

 

Anche questa promessa è stata disattesa.

 

 

Impossibile sfugga alle SS.VV il fatto che un intero

mese senza offrire nessuna attività rappresenta per i

disabili e le loro famiglie una condanna de facto

all'isolamento, al far conto soltanto sulle proprie

risorse, con i rischi di deriva regressiva e depressiva

che ne conseguono, almeno per le situazioni di

maggiore difficoltà.

 

Forse si ritiene, con buone ragioni, che la pausa

estiva possa costituire anche per il cittadino

diversamente abile un'occasione per trascorrere più

tempo con i propri cari, o per vivere insieme ad essi

forme di diversivo rispetto alla routine quotidiana.

 

 

Questo si rivela peṛ assai duro per le famiglie, e

sono la quasi totalità delle famiglie che non possono

permettersi viaggi di vacanza, o che si trovino a

dover organizzare questi tentativi in solitudine e

magari in età già avanzata, o comunque alle prese

con i problemi degli altri figli.

 

 

C'è forse l'intenzione di sostenere questi familiari

con forme di assistenza domiciliare, che consentano

di organizzare effettivamente questi tentativi di

organizzazione alternativa del tempo?

 

O, magari, la non erogazione del buono di servizio è

stata compensata con l'organizzazione di brevi

soggiorni al mare o in montagna, come promesso in

più occasioni?

 

 

Non ci pare di averne sentito parlare, nonostante

sappiamo per certo che la Regione ha stanziato per

provvedere alle vacanze dei nostri figli disabili nel

2007 € 3.400, nel 2008 € 3,400, nel 2009 € 6.800 che

non sono mai stati utilizzati e che non sappiamo

dove sono andati a finire.

 

 

Sappiamo che ormai è tardi per le colonie estive ma

se ci venisse erogato il buono anche per il mese di

Agosto, potremo offrire delle attività di svago che

diano ai nostri figli la gioia di stare insieme e di

divertirsi, ai genitori di poter respirare qualche ora

durante la giornata e ai genitori che devono lavorare

la possibilità di farlo;

chi lavora ad Agosto rischia di perdere il posto di

lavoro se deve restare a casa ad assistere il figlio

disabile.

 

Comprendiamo le difficoltà economiche, ma

chiediamo di poter partecipare a un tavolo in cui si

concordi una politica sui tagli alla spesa per i servizi

sociali e un piano per la loro organizzazione, e non

solo l'avvio di sforbiciate che, ai nostri occhi poco

esperti, appaiono iniqui e senza criterio.

 

 

Nel complesso, la possibilità di ricevere servizi di

sostegno all'integrazione e alla socializzazione

all'interno del centro diurno, anche con orari ridotti, o

con pacchetti di attività a rotazione, incoraggiando la

partecipazione di più utenti, ci sembrerebbe la

formula globalmente più saggia ed economica, posto

che una prospettiva economica vera è quella che

previene l'inasprimento del dissesto psichico, nel

nostro caso, e non la ricerca di rimedi a posteriori.

 

 

Confidando in misure di pronta risposta

 

I genitori dei ragazzi che necessitano essere aiutati

anche ad Agosto."